
Come è fatto un ponte dentale
Ponte dentale cos’è
Per capire come è fatto un ponte dentale bisogna partire dal fatto che è formato da due pilastri, ovvero i denti adiacenti a quello mancante, che vengono uniti tra di loro. Sarà comunque sempre il dentista a suggere il modo migliore di procedere sulla base delle caratteristiche specifiche di ogni paziente. Il ponte dentale potrebbe essere sia fisso che mobile, in questo secondo caso però verrà utilizzato solamente come un rimedio temporaneo da utilizzare in attesa di una soluzione più stabile e definitiva. Se abbiamo visto come è fatto un ponte dentale ora non resta che vedere in che modo viene applicato dal dentista nella bocca del paziente.
Come viene fatto un ponte dentale
La procedura per inserire un ponte dentale non è particolarmente complicata ma bisognerà comunque seguire in modo dettagliato tutta una serie di passaggi che includono le visite e le indagini diagnostiche. Innanzitutto il dentista dopo la visita procede a prendere le impronte dentali del paziente e poi le invia al laboratorio affinché venga realizzato il ponte provvisorio. Dopo aver realizzato questo ponte provvisorio il dentista dovrà analizzare i denti pilastro che dovranno anche essere adeguatamente preparati. Se ci si chiede come è fatto un ponte dentale bisognerà essere consapevoli che i due denti pilastro andranno limati fino a diventare due monconi e poi ricoperti da capsule così da formare l’appoggio del ponte dentale. Il dentista dovrà poi prendere un’impronta definitiva che dovrà essere inviata all’odontotecnico per l’esecuzione del lavoro finale. Una volta adeguatamente preparato, il ponte dentale non dovrà essere fissato immediatamente ma dovrà essere provato dal paziente così da verificarne precisione, comfort e colore che, ricordiamolo, dovrà essere uguale a quello degli altri denti naturali. Se volete capire come è fatto il ponte dentale allora dovete anche sapere che alla fine verrà cementato in modo definitivo così da evitare infiltrazioni sempre possibili se si utilizza un cemento provvisorio.
I materiali usati per il ponte dentale
Se vogliamo sapere esattamente come è fatto un ponte dentale si tenga presente che le corone dentali che lo compongono possono essere realizzate in diversi materiali come ceramica, porcellana o zirconio-ceramica. Di solito tra i materiali più utilizzati c’è proprio la ceramica che permette di creare delle corone esteticamente molto simili ai denti naturali. Non solo, oggi esiste anche la possibilità di utilizzare il disilicato di litio con cui si possono raggiungere spessori molto sottili per cui i denti vengono limati appena. Così facendo si eviterà di doverli devitalizzare. Di solito il ponte dentale può avere una durata che va dai 5 ai 15 anni e molto dipenderà dalle capacità dell’operatore che esegue il lavoro e dalla cura e dall’attenzione che il paziente impiegherà nella propria igiene orale domiciliare. Questo significa che cattive abitudini come il fumo o una cattiva igiene orale finirebbero per influenzare negativamente la durata del ponte dentale. Anche per questo si consiglia di lavarsi molto bene i denti dopo ogni pasto e di usare il filo interdentale o lo scovolino almeno una volt al giorno. Si dovrà anche utilizzare l’idropulsore e sottoporsi periodicamente a sedute di igiene professionale. Un ponte dentale fatto male invece prima o dopo darà dei problemi costringendo il paziente a farsi controllare dal dentista.
Scegliere il ponte o l’impianto dentale?
Abbiamo visto nel dettaglio com’è fatto il ponte dentale, ora occorre anche chiarire per completezza che esiste un’altra possibilità per sostituire un dente mancante: l’impianto dentale. A differenza del ponte dentale, in cui sono i due denti adiacenti a sostenere la protesi, con l’impianto dentale bisognerà inserire nell’osso mascellare o mandibolare una radice in titanio che funga da supporto per il nuovo dente. Anche se al giorno d’oggi si tende a scegliere un intervento di implantologia dentale per sostituire un dente mancante, in determinate situazioni viene ancora consigliato il ponte dentale. Ad esempio nel caso in cui i denti che devono fungere da pilastro sono alterati nella forma e nel colore e bisognerà quindi limarli e coprirli con delle capsule. Il ponte sarà anche l’unica soluzione se il paziente non vuole sottoporsi a un intervento chirurgico oppure se non c’è abbastanza osso per sostenere l’impianto. Al giorno d’oggi, grazie a nuove leghe in titanio-zirconio, si possono ottenere degli impianti più sottili e corti che potranno essere utilizzati anche in condizioni di scarsa qualità ossea, evitando così manovre di rigenerazione ossea.
