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Alveolite dentale

Alveolite dentale


L'alveolite dentale, chiamata anche osteite alveolare, è un disturbo che si verifica molto frequentemente dopo l'estrazione di un dente e più comunemente quando si tratta del dente del giudizio. Normalmente, dopo l'estrazione, si forma un coagulo di sangue nello spazio lasciato dal dente (cavità), sigillandolo, consentendo alla ferita di guarire normalmente. Quando questo coagulo cade o si rompe, lascia i nervi e le ossa degli alveoli esposti all'azione della flora batterica del cavo orale e di altri agenti patogeni che possono entrare nel corpo attraverso la bocca e possono causare la sua infiammazione. Il rischio più elevato di alveolite dentale si verifica entro cinque giorni dall'estrazione, con fattori di rischio specifici, come il fumo, l'uso di corticosteroidi e l'uso di contraccettivi orali, a causa degli estrogeni che contengono. Quando si parla di alveolite dentale cura, sintomi e conseguenze andranno analizzate con estrema attenzione in quanto stiamo parlando di un disturbo piuttosto frequente che sarà bene affrontare nel modo corretto.

Alveolite dentale sintomi

L'alveolite dentale può presentarsi con diversi sintomi anche se, in alcuni casi, potrai vedere direttamente l’osso all’interno del buco vuoto lasciato dal dente. Tra i sintomi più comuni dell’alveolite dentale possiamo citare un dolore acuto che dal luogo dell’estrazione si irradia a tutto il lato del viso, febbre, ghiandole gonfie sotto mascella e collo e alitosi. Come abbiamo già accennato di solito i sintomi dell’alveolite dentale si presentano a qualche giorno dall’estrazione. Dopo circa 3 o 4 giorni dall’estrazione il dolore si intensifica nella zona dell’alveolo dentale per poi irradiarsi nelle zone limitrofe e coinvolgere anche l’orecchio. Oltre al dolore si avrà alitosi e gonfiore dei linfonodi con un indolenzimento che tende ad estendersi anche a tutta l’area angolare della mandibola.

In questa condizione l’alveolo dentale appare vuoto e grigiastro e potrebbe essere stato anche occupato da residui alimentari. In alcuni casi particolarmente gravi potrebbe anche notarsi la presenza di una secrezione purulenta. Tutti i pazienti che soffrono di alveolite dentale soffrono di un dolore che aumenta con la masticazione e che può espandersi sempre di più anche a orecchio e collo. Bisogna anche sapere che con l’alveolite dentale potrebbero manifestarsi anche altri sintomi come la febbre, l’ingrossamento dei linfonodi sottomandibolari, dolore al collo e all’orecchio. Se trascurata, l’alveolite dentale potrebbe arrivare a coinvolgere anche il tessuto osseo, causando così quella che viene comunemente conosciuta come osteite.

Alveolite dentale cura

L’alveolite dentale non è disturbo particolarmente grave anche se, chi ne soffre, lamenta una situazione di fastidio diffuso. Inoltre l’esposizione dell’alveolo dentale tende a ritardare la guarigione. I trattamenti per l’alveolite dentale sono sintomatici e finalizzati a controllare il dolore e a velocizzare i processi di guarigione. Di solito i sintomi dolorosi scompaiono dopo circa un paio di settimane e bisognerà sostituire ogni giorno la medicazione per ottenere sollievo immediato. L’alveolite dentale si cura utilizzando ogni giorno antisettici come collutori o gel a base di clorexidina e analgesici come la lidocaina. Queste soluzioni devono essere applicate a livello topico e vengono utilizzate in combinazione con antinfiammatori e antibiotici da assumersi su prescrizione del dentista. Sempre nell’ottica di contrastare l’alveolite dentale bisognerà curare molto bene l’igiene orale quotidiana preferendo gli spazzolini a setole morbide. Nei casi più gravi di alveolite dentale il dentista dovrà eseguire una pulizia dell’alveolo dentario o, più raramente, con l’ablazione di un frammento osseo interessato dal processo patologico.

La cosa più importante quando si effettua un'estrazione dentale comunque è il trattamento preventivo effettuato dal dentista stesso per favorire la formazione del coagulo e impedirne la caduta, così da proteggere l'alveolo da possibili infezioni (alveolite). Se, nonostante tutte queste misure preventive, si verifica una presa secca, il trattamento iniziale includerà l'uso di farmaci antinfiammatori per ridurre l'infiammazione e il dolore e antibiotici orali per combattere una possibile infezione. Di solito, l'alveolite dentale scompare dopo circa 10 giorni.

Alveolite dentale quanto dura

Se dovesse manifestarsi una alveolite dentale è molto importante anche essere adeguatamente informati circa i tempi di guarigione. In realtà non è possibile stabilire in anticipo la durata di questo disturbo anche perché la guarigione può variare da persona a persona a seconda di diversi fattori. I dentisti dovranno eseguire una pulizia dell’alveolo o un curettage al termine dei quali bisognerà attendere fino a due settimane che si formi un nuovo coagulo a protezione dell’alveolo dentale. In questo periodo il paziente dovrà eseguire ogni giorno la corretta igiene orale e dovrà essere prudente nell’assumere cibi così da non rischiare altre ulteriori complicazioni.

Insomma, tra i fattori che possono causare l’alveolite dentale possiamo annoverare una estrazione traumatica, il fumo di sigarette, una infezione odontogena preesistente all’estrazione, una parodontite cronica, scarsa igiene orale e sciacqui abbondanti eseguiti dopo l’intervento. Spesso l’alveolite dentale viene scatenata dall’inserimento di punti di sutura così da bloccare il sanguinamento. Applicando delle suture infatti è purtroppo presente il rischio di stabilizzare il coagulo, le suture andranno quindi rimosse dopo 24 ore. Senza togliere le suture si corre il rischio che il cibo rimanga intrappolato dentro l’alveolo dentale, e questa è sicuramente una delle cause di maggior rischio per quanto riguarda l’alveolite. Prevenire comunque è meglio che curare, anche per questo ci si potrebbe sottoporre a una seduta di pulizia professionale una decina di giorni prima dell’estrazione così da eliminare il tartaro e abbattere il rischio.
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