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Quando lavare i denti

Quando lavare i denti


Sembra sciocco, ma il compito di lavarsi i denti, cosa che facciamo da quando eravamo piccoli, non è così facile come sembra e gli errori possono essere sempre dietro l’angolo. Sapere esattamente quando lavare i denti e come è un ottimo vantaggio che si ha contro patologie come la carie che vengono provocate proprio da una igiene orale scarsa o assente. Non basta lavarsi i denti ogni tanto, è decisamente importante farlo dopo ogni pasto e, soprattutto, farlo bene. Sapere quando è necessario lavare i denti è il modo migliore per tutelare la buona salute del proprio cavo orale ed evitare interventi futuri dal dentista. Ricordiamo ancora una volta che non è importante solo sapere quando lavare i denti ma anche il come farlo, e questo passa anche dall’uso degli strumenti giusti. Quando si lavano i denti è necessario concentrarsi e impiegare un tempo non inferiore ai due minuti così da assicurarsi di aver rimosso ogni accumulo di placca.

Quando lavare i denti: gli strumenti giusti

Se ci si chiede quando lavare i denti allora la risposta è sin troppo semplice: dopo ogni pasto e non meno di due volte al giorno. Per lavarsi i denti usiamo, come tutti sanno, spazzolino e dentifricio che sono quindi la chiave per una buona igiene orale. In quest’ottica il nostro consiglio è quello di non utilizzare degli spazzolini con le setole dure in quanto potrebbero logorare lo smalto e infiammare le gengive. A seconda della sensibilità del dente, si consiglia di scegliere uno spazzolino con setole morbide o medie. Per quanto riguarda il dentifricio sarebbe meglio optare per prodotti a base di fluoro. Il fluoro infatti aiuta a mantenere la durezza dello smalto dei denti, proteggendolo dagli attacchi batterici. Inoltre si consiglia di lavare bene lo spazzolino dopo l’uso e di cambiarlo ogni tre mesi per garantire il suo buono stato di conservazione. L'altro problema che si presenta sempre quando si acquista la spazzolino è: meglio quello manuale o quello elettrico?

Gli spazzolini elettrici dovrebbero entrare in gioco quando non è possibile ottenere il controllo della placca con lo spazzolino manuale o quando si indossano apparecchi ortodontici. In questi casi, si consigliano spazzole elettriche speciali con testine o sensori di pressione specifici. La cosa essenziale per l'igiene orale è lavarsi i denti subito dopo ogni pasto, ma a causa delle ore di studio, del lavoro e delle routine potrebbe sembrare impossibile. Ecco perché fissiamo il minimo di due spazzolature al giorno, una al mattino (dopo la colazione) e un'altra alla sera, che è considerata la più importante di tutte. Lavarsi i denti al mattino è fondamentale perché ciò che vogliamo è evitare la produzione di batteri, che si verificano ogni 10 ore e di conseguenza possono provocare carie. Di notte produciamo una quantità minore di saliva rispetto al giorno, quindi la bocca è meno protetta mentre dormiamo. Capire quando lavare i denti è decisivo per la protezione del cavo orale. Ad esempio lavarsi i denti prima di andare a dormire servirà a proteggere lo smalto e si consiglia di utilizzare anche il filo interdentale.

Se non ti lavi i denti cosa succede

Il metodo di uso dello spazzolino e la durata sono fattori fondamentali per il successo del processo di pulizia. E’ importante lavarsi i denti per non meno di due minuti, non a caso molti acquistano uno spazzolino elettrico dotato di timer. Oltre a capire quando lavare i denti il consiglio è anche quello di fare propri una serie di consigli utili come ad esempio spazzolare la lingua così da rimuovere i detriti alimentari che si accumulano nella parte più profonda e possono causare carie e infiammazioni. Insomma, sapere quando lavare i denti e soprattutto come farlo è la miglior garanzia che si può avere per quanto riguarda la cura della propria igiene orale. Oltre a questo comunque conviene andare almeno 2 volte l’anno dal dentista così da farsi valutare e cercare possibili rimedi ad hoc. Non lavarsi i denti dopo i pasti è il modo migliore di favorire le carie, molto meglio quindi darsi da fare. Il primo passo è analizzare sia i denti che le gengive, escludere che ci sia qualsiasi tipo di malattia parodontale o che un dente possa avere una certa mobilità e individuare la posizione della placca batterica e del tartaro. Per farlo il dentista utilizza una soluzione che colora la placca batterica e utilizza una lente d'ingrandimento e un raschietto. Successivamente, la placca batterica e il tartaro vengono rimossi utilizzando uno strumento chiamato curette. Particolare attenzione viene prestata al tartaro che può essersi accumulato al di sotto del bordo gengivale. Gli spazi interdentali vengono quindi puliti utilizzando filo interdentale o spazzolini interprossimali. Il passaggio successivo consiste nell'utilizzare acqua pressurizzata in cui è stato diluito uno speciale bicarbonato per rimuovere le macchie che si sono formate, ad esempio, ingerendo cibi che contengono pigmenti, come caffè o vino.
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